18-6-2012
SLC
- CHIUSURE UFFICI
Come anticipato dalla
SLC CGIL MOLISE a sostegno della propria iniziativa di sciopero regionale del 4 giugno scorso, le Poste Italiane si apprestano al ridimensionamento della loro
presenza sul territorio molisano a partire dai prossimi mesi.
Quanto da noi
paventato nella dichiarazione a sostegno della giornata di lotta sul rischio di
soppressione di diversi uffici postali e la conseguente volatizzazione di ulteriori posti di lavoro rischia di
diventare, purtroppo, realtà.
E' di ieri la notizia
che l'AGCOM ha approvato il Piano di Interventi per il 2012 presentato dalla
Società Poste Italiane e relativo alle chiusure/razionalizzazione degli uffici
postali nell'intero territorio nazionale.
La rete degli Uffici
Postali del Molise sarà pesantemente ridimensionata essendo interessata dalla
soppressione di 7 Uffici oggi aperti al pubblico e la conseguente
razionalizzazione di altri 37 che interesseranno altrettanti comuni del nostro
territorio.
Le razionalizzazioni
riguarderanno l'orario al pubblico mediante l'apertura a giorni alterni secondo i criteri del decreto ministeriale
del 7 ottobre 2008 (Decreto Scajola).
La logica aziendale
che sta alla base delle chiusure/razionalizzazioni è racchiusa nella
ubicazione dell'ufficio in un territorio a basso potenziale e che
presenterebbe caratteristiche di bassa operatività e che non giustifica gli
attuali giorni di apertura.
A poco è servito
l'aver interessato il livello istituzionale e politico regionale fatto dalle altre sigle sindacali di
categoria mentre SLC CGIL produceva la sua fase di lotta mediante l'azione di
sciopero per sensibilizzare sul tema i lavoratori, le istituzioni, i cittadini.
Il risultato è la
chiusura e la conseguente riduzione delle aperture al pubblico di moltissimi
uffici postali con pesantissime ricadute sociali nei centri più piccoli della
nostra già penalizzata realtà regionale. Le conseguenze sono già visibili nelle
dimensioni delle code agli
sportelli in questi giorni di scadenza
IMU.
Restiamo sempre in
attesa di avere il riscontro promesso
per l'apertura del tavolo di confronto
con la giunta regionale, votato all'unanimità dal consiglio regionale ma che
potrebbe giungere, ormai, fuori tempo massimo.
21-9-2011
SCIOPERO
dello straordinario e delle prestazioni aggiuntive nel recapito molisano.
La SLC – CGIL Molise,
vista l’assoluta assenza di risposte da parte dell’Azienda Poste Italiane sulle
questioni da noi poste sul tavolo negoziale dal mese di maggio 2011, ha deciso
di programmare lo sciopero regionale delle prestazioni straordinarie ed
aggiuntive in tutto il settore del recapito
dal 03/10/2011 e fino al 31/10/2011.
La SLC-CGIL Molise
terrà viva ogni azione di lotta possibile sino a quando l’Azienda non deciderà di rispettare gli accordi
firmati nel settembre 2010, ovvero:
1) copertura di tutte
le zone ancora prive di titolare;
2) assunzione di
C.T.D. solo per le lunghe assenze;
3) prestazioni
aggiuntive e straordinarie richieste solo per emergenze e non per far smaltire
congedi;
4) assegnazione ai
C.P.D. dei Messi Notificatori e degli A.S.I.;
5) riconoscimento
dell’indennità di trasferimento ai lavoratori interessati dalla mobilità
collettiva;
6) mancata
perequazione delle zone di recapito.
<A NAME="13911-slc">13-9-2011</A>
Prolungamento dello SCIOPERO nel recapito dello
straordinario e delle prestazioni aggiuntive.
La SLC-CGIL, vista
l’assoluta assenza di risposte da parte dell’Azienda sulle questioni poste sul
tavolo dal mese di maggio 2011, ha deciso di
prolungare lo
sciopero, già in atto. La prima data utile, autorizzata dalla Commissione di
Garanzia, dovrebbe essere quella del 01/10/2011 sino a tutto il 30/10/2011.
Sarà nostra cura
comunicare a tutti i lavoratori l’ufficialità di queste nuove date.
La SLC-CGIL terrà
viva ogni azione di lotta possibile sino a quando l’Azienda non deciderà di rispettare gli accordi
firmati nel settembre 2010, ovvero:
1) copertura di tutte le zone ancora prive di
titolare;
2) assunzione di C.T.D. solo per le lunghe
assenze;
3) prestazioni aggiuntive e straordinarie
richieste solo per emergenze e non per far smaltire congedi;
4) assegnazione ai C.P.D. dei Messi
Notificatori e degli A.S.I.;
5) riconoscimento dell’indennità di
trasferimento ai lavoratori interessati dalla mobilità collettiva;
6) mancata perequazione delle zone di recapito.
E gli altri vi
chiederete? Ah, quelli stanno monitorando, così come dichiarato; hanno
istituito, con l’Azienda, questa Commissione mista di monitoraggio e vagliano,
vagliano, vagliano, ecc. ecc. dati e possibili iniziative. Non vi saranno certo
sfuggite le varie note che giungono in ufficio. Loro sono vigili; intanto voi
“affogate”! Ed a settembre niente soldi. Siamo curiosi di vedere se, anche in
questo caso, alle minacce seguiranno i fatti. Lo sciopero, a tutt’oggi, ha
avuto un buon numero di adesioni e su una cosa dovrebbero riflettere questi
“soloni”: hanno aderito non solo lavoratori iscritti alla CGIL ma anche
lavoratori di tutte le sigle. Possibile che questo non significhi nulla? Così
noi andiamo avanti. Gli altri continuino a monitorare!
3-8-2011
LETTERA
APERTA AI LAVORATORI DEL RECAPITO MOLISANO.
Si è tenuto a Campobasso, in data 2 Agosto 2011
ed alla presenza dei vertici aziendali (Area SUD 1 ed ALT-Centro di Roma), un incontro
che ha visto la partecipazione di tutte le OO.SS.
Lo stesso incontro, tanto decantato ed enfatizzato,
richiesto da tutte quelle sigle sindacali che si sono dissociate dallo sciopero
proclamato dalla SLC-CGIL, ha partorito il nulla: neanche il
"topolino".
L’Azienda ha
dichiarato che, per quanto concerne il recapito, non ci sono, al momento nuove
assunzioni in programma oltre a quelle effettuate negli ultimi giorni ed
indirizzate sui Centri Primari di Distribuzione della regione. Non sono
previsti neanche ulteriori inserimenti di CTD. In pratica, secondo i dati
aziendali, il Centro di Distribuzione di Termoli lavorerebbe al 116%, oltre
quello che sarebbe il pieno regime (115%); i Centri di Isernia e Campobasso al
113%. Sino ad Ottobre non ci sarà alcuna perequazione di zona, che pure è stata
auspicata dagli stessi rappresentanti aziendali. Sulla richiesta dell’indennità
di trasferimento prodotta dai lavoratori interessati dalla mobilità collettiva
(ex PDD di Frosolone, per esempio), nonostante le nostre incalzanti
sollecitazioni, nessuna risposta. Ai lavoratori restano solo le vie legali.
Inoltre non sono previste sportellizzazioni
perché il Molise, in Mercato Privati, presenta un esubero di personale.
Ed è triste, far
notare ancora una volta, come i venditori di fumo adesso si trovino dinanzi
alle proprie responsabilità. A rimetterci, naturalmente, saranno però quelle
lavoratrici e quei lavoratori illusi con mille promesse. Ora, come SLC-CGIL abbiamo ritenuto che tante "concessioni" fossero esagerate e,
per questo motivo, disorientati da tanta grazia, abbiamo ritenuto
opportuno
CONFERMARE, NEL
RECAPITO, LO SCIOPERO DELLO STRAORDINARIO E DELLE PRESTAZIONI AGGIUNTIVE A FAR
DATA DAL 19AGOSTO 2011.
E le altre OO.SS.? Al
termine, hanno firmato un verbale di accordo dissociandosi dalle iniziative
della SLC-CGIL. Accordo su cosa? Non lo sappiamo perché, vista l’inutilità,
abbiamo abbandonato il tavolo. Ve lo diranno loro, direttamente! Sono così solerti
in queste situazioni. Noi vi chiediamo solo di riflettere. Per esperienza vi
diciamo, senza tema di smentita alcuna, che gli accordi producono risultati
concreti solo se accompagnati da numeri e date certe, il resto è solo carta ed
inchiostro. Resterà lo scempio che quotidianamente è sotto gli occhi di tutti;
le innumerevoli richieste di abbinamento, il danno che tutto ciò produce anche
agli inermi utenti senza colpe. Eppure le difficoltà di Isernia e Campobasso, i
disastri di Venafro e Termoli, li conoscono tutti.
E le promesse di far
rispettare all’Azienda gli impegni sottoscritti? Sarà per la prossima volta!
Ogni altro commento
ci sembra superfluo! Senza retorica diciamo solo che ci dispiace.
Un abbraccio a tutti
voi.
<A NAME="1811-slc1">1-8-2011</A>
SITUAZIONE
DEL RECAPITO NELLA REGIONE MOLISE
Poste Italiane, nel
mese di settembre 2010 ha firmato un accordo regionale, con tutte le OO.SS.
Tale accordo, preceduto da un omologo concordato a livello nazionale, ha
portato ad un riordino dei Servizi Postali e di conseguenza del servizio di
recapito. Sono cambiati gli orari di lavoro dei portalettere (da 6 a 7,12 ore
giornaliere con l’abolizione del recapito al sabato, tranne quotidiani e
prodotti J+1) e contestualmente sono state riviste le zone che nel Molise, in
seguito agli accorpamenti eseguiti,
hanno dovuto registrare un taglio del 13%. In pratica in regione i titolari
addetti al recapito sono passati dagli
oltre 240 più 30 scorte a 210 più 26 scorte. Si sono volatilizzati oltre trenta
posti di lavoro che non verranno
recuperati e che avrebbero permesso anche il rientro di molti dei precari che
lavorano fuori regione spesso anche con contratti part-time. Le OO.SS. hanno
accettato questo doloroso passaggio perchè contestualmente l’Azienda si è impegnata
ad evitare licenziamenti e cassa integrazione per il personale in esubero. Va
anche detto che il 2010 per Poste Italiane, a fronte di ricavi pari ad oltre un
miliardo di euro (ricavi provenienti da Bancoposta) nei Servizi Postali si è
chiuso con una perdita di 800 milioni di euro. Di conseguenza qualcosa
bisognava pur fare perché un azienda non può guadagnare con una divisione e
perdere con un’altra.
Il riordino ha preso
il via il 1^ novembre 2010. Era logico
attendersi delle difficoltà e per questo una commissione di monitoraggio,
formata da rappresentanti aziendali e delle OO.SS, commissione atta a risolvere
le problematiche nate da questi cambiamenti, si è riunita per ben tre volte.
Altre due riunioni si sono avute in seguito a conflitti di lavoro aperti dalle
OO.SS. ben consce del fatto che gli impegni concordati sono unilateralmente
stati sin dall’inizio totalmente disattesi dall’Azienda. Mai in questi contesti
si è avuto un franco confronto teso a trovare soluzioni pratiche e reali. I
rappresentanti aziendali si sono serviti dei più raffinati discorsi sofistici
per far concludere sempre il tutto con il nulla. L’impressione è che, mentre
Poste Italiane è ancora in una “fase di riflessione” sulla gestione dei servizi
di recapito, la situazione stia diventando sempre più insostenibile.
A tutt’oggi il C.P.D.
di Termoli che serve tutto il basso Molise, a fronte di 66 zone che dovrebbero
prevedere altrettanti applicati (più 8 scorte), lavora con 71 addetti (- 3); di
questi, 8 sono assenti per cause varie (maternità, infortuni, ecc. ecc.) e
vengono sostituiti con solo 4 lavoratori interinali part-time (5 ore al
giorno); nella provincia di Isernia, a fronte di 70 zone (più 9 scorte, più due
ASI ed un messo notificatore), sono applicate 68 unità. In pratica mancano 12
lavoratori: non assenti per un qualsiasi motivo! Non sono proprio stati assegnati i posti di
lavoro. Si cerca anche qui di tamponare con assunzioni a tempo indeterminato (5
interinali per un saldo negativo pari a 7). Inoltre un lavoratore che viene
assunto per due mesi a stento riesce ad imparare i rudimenti del “mestiere”.
Campobasso è l’unico centro che sulla carta ha il personale necessario: 74 zone
(più 10 scorte) per 86 applicati. Ma anche qui le lunghe assenze non vengono
coperte adeguatamente.
Non è compito della
S.L.C.-C.G.I.L. fornire dati relativi ad eventuali disservizi. Certo è che ciò
che sta accadendo è sotto gli occhi di tutti. Lo sciopero è quindi teso a far
sì che l’azienda rispetti gli impegni occupazionali sottoscritti e soprattutto
eviti di vessare ulteriormente una categoria, quella dei portalettere, ridotta
allo stremo delle forze. Chi lavora nel recapito è costretto a fornire, oltre
al normale servizio, anche 12 ore mensili di prestazione aggiuntiva
(sostituzione dei colleghi assenti). La retribuzione per questo servizio è di
4.30 euro all’ora. Lasciamo a voi ogni commento. Inoltre tali prestazioni
dovrebbero essere legate ad eventi straordinari (assenze improvvise) mentre
sono divenute norma consuetudinaria (un lavoratore va in ferie solo se l’altro
è disponibile a sostituirlo nel modo sopra descritto). Il Molise sta soffrendo
oltremodo questa situazione anche perché, per la sua minima importanza nel
panorama generale, è vittima di una gestione difficilmente spiegabile con un
discorso logico. Tecnicamente il recapito dipende dalla RAM 4 di Pescara che a
sua volta dipende dall’ALT Centro di Roma; dal punto di vista della gestione
del personale (Risorse Umane) dipende dall’AREA SUD 1 di Bari.
La SLC-CGIL non può
più rendersi complice di una tale gestione. Quindi chiede la piena copertura
degli organici, una perequazione delle zone di recapito (perché lo scempio
iniziale pianificato a tavolino dalla RAM 4 ha portato a situazioni in cui ci
sono portalettere che in 4 ore terminano il giro ed altri che non riescono in 9
ore), il pagamento delle indennità di trasferimento dovute, come da contratto,
a chi è stato vittima della iniziale mobilità collettiva.
Questa è la
situazione che ha portato alla proclamazione dello stato di agitazione e del
conseguente sciopero delle prestazioni aggiuntive e dello straordinario (anche
per non aggravare ulteriormente una situazione che sta già penalizzando
l’utenza). Lo sciopero stesso inizierà (Commissione di Garanzia permettendo) il
19 Agosto prossimo e, in mancanza di risposte, verrà certamente prorogato.
Perchè solo la
C.G.I.L? Bisogna chiederlo ai diretti interessati. La C.G.I.L. è sindacato non
azienda ed agisce di conseguenza senza condizionamenti “scilipotiani”. Non c’è
né tempo né volontà per polemizzare con le atre sigle sindacali. Altrettanto
dovrebbe essere per loro. Solo un pensiero: è paradossale che mentre l’Azienda,
nonostante ben cinque incontri, disattende ogni impegno, tagliando posti di
lavoro e gettando il recapito nel caos più totale, per le altre OO.SS. il
problema sia rappresentato dalla SLC-CGIL e da ciò che fa la SLC-CGIL.
<A
NAME="1811-slc">1-8-2011</A>
A
TUTTI I LAVORATORI DEL RECAPITO DELLA REGIONE MOLISE
La SLC-CGIL, in data
4 luglio 2011, ha aperto un conflitto di lavoro denunciando, ancora una
volta, le inadempienze di Poste
Italiane in merito all’accordo di settembre 2010, accordo che prevedeva il
riordino del recapito. In data 18 luglio, i rappresentanti aziendali hanno
incontrato tutte le sigle sindacali ed hanno dichiarato che qualche minimo
problema è stato sì riscontrato ma l’attenzione che sino ad oggi l’Azienda
stessa ha prestato ai Servizi Postali del Molise è stata notevole e che per il
momento non si prevedono cambiamenti radicali tali da invertire una rotta che
ha prodotto lo scempio da tutti ampiamente verificabile (utenza e lavoratori).
Per questo motivo la SLC-CGIL ha deciso di proclamare lo stato di agitazione ed
indire lo
SCIOPERO
delle prestazioni
aggiuntive (abbinamento e straordinario).
Lo sciopero avrà
inizio il 19 agosto 2011 (prima data utile disponibile) e terminerà il 17
settembre 2011
Perché vi chiediamo
di aderire allo sciopero?
1) Perché nel Molise, nel recapito, mancano a
tutt’oggi, tra titolari di zona, scorte e messi notificatori, ben 12 unità. 12
posti di lavoro tagliati unilateralmente dall’Azienda che nega persino
l’evidenza e che ha disatteso quanto firmato e concordato ai tavoli di
contrattazione; certo il Molise non è in condizione di regalare qualcosa.
2) Perché l’Azienda continua ad assumere CTD
(spesso part-time e neanche in numero sufficiente). Questi ultimi, poi, appena
appreso i rudimenti del servizio devono andare via: una vera follia! Il ricorso
ai CTD deve rappresentare un evento straordinario, non la norma.
3) Perché l’Azienda si è rifiutata persino di
pagare l’indennità di trasferimento dovuta ai lavoratori interessati da una
mobilità collettiva, così come invece previsto dal C.C.N.L. Questi lavoratori
per ottenere un diritto saranno costretti ad aprire un contenzioso.
4) Perché l’azienda Poste Italiane nell’ultimo
incontro con le OO.SS. ha dichiarato che nel Molise c’è un esubero di
sportellisti; molti di voi saranno andati a Bari per sostenere un colloquio
gestionale, addirittura per scegliere l’ufficio di destinazione. La verità è
che per ora non ci sono posti e chi, da tempo, vi ha promesso qualcosa vi ha
illuso e preso in giro!
5) Perché il Responsabile della RAM 4 ha
dichiarato che non ci sono perequazioni di zone da fare. Noi già a Dicembre
2010 stigmatizzammo, in maniera durissima (il documento è ancora affisso), le
modalità di rivisitazione delle zone. Oggi ci vengono a dire che è tutto in
ordine. Così abbiamo chi effettua il proprio giro in 4 ore e chi non riesce in
9 (ma non perché sia incapace). Noi non difendiamo le rendite di posizione!
6) Perché questa azienda deve fare chiarezza
sul futuro del recapito: l’impressione di tutti è che Poste Italiane abbia
oramai deciso di disfarsi di questo servizio. Altrimenti non si spiega il
disinteresse con cui assiste allo sfascio quotidiano. I lavoratori hanno il
diritto di sapere cosa li attende.
Alle altre sigle
sindacali che ci attaccano oramai con sconcertante solerzia diciamo che, prima
di tutto, noi non siamo «.. alcuni sindacati..», noi siamo la CGIL che, da
sempre, si assume le proprie responsabilità senza timore alcuno. Se invece di
preoccuparsi delle iniziative messe in campo dalla SLC pensassero a come far
rispettare a Poste Italiane gli accordi che anche loro (per primi) hanno
sottoscritto, oggi avremmo qualche lavoratore in più e qualche problema in
meno. Inoltre uno sciopero non può essere malvisto dalla clientela per il
semplice fatto che la stessa clientela ha già abbandonato Poste Italiane.
Parliamo di banche, esattorie, industrie, gestioni condominiali. Ed è stata
l’Azienda, con il proprio comportamento irresponsabile, ad indirizzare la
clientela presso la concorrenza. Del resto se Poste Italiane, società che ha
vissuto in gestione monopolistica, avesse voluto, avrebbe potuto ben
prepararsi, partendo da una posizione assolutamente vantaggiosa, per impedire
che la concorrenza stessa aggredisse fette di mercato. Ed è grottesco che chi
da anni, con una miriade di comunicati stampa, ha esposto Poste Italiane al
pubblico ludibrio oggi ci venga a fare lezioni di etica. Noi siamo sindacato
non azienda e non ci iscriviamo al partito degli Scilipoti locali. Se poi
l’Azienda decidesse di onorare gli impegni sottoscritti lo sciopero verrebbe
subito revocato: nessun problema! Ma poi, il 18 luglio ad un tavolo unitario
(il quinto in sei mesi tra commissioni di monitoraggio e conflitti), i
rappresentanti aziendali ci hanno detto che non c’è nulla da rivedere ed il 21
luglio si chiede un nuovo incontro. Come si può? Lasciamo a voi ogni commento!
Comunque serve ricordare che scioperi nel recapito sono in atto in tutta Italia
(basta andare sul WEB per verificare la bontà di quanto diciamo), dal Piemonte
alla Calabria. La CGIL è sempre presente: ora da sola, ora con UIL, ora con
UGL, ora con FAILP, ora con SAILP. Spicca l’assenza totale della CISL.
Evidentemente per loro va tutto bene. Complimenti! In ultimo un consiglio:
lasciate perdere le "leggende metropolitane" messe in giro ad arte:
con questo tipo di sciopero siete autorizzati a lavorare per sole 7,12 ore
(neanche un minuto in più) e senza penalizzazioni sullo stipendio.
<A
NAME="6-6-11-slc">18-2-2011</A>
Blocco
della piattaforma informatica di Poste Italiane.
Quanto accaduto nei
giorni scorsi a causa dal blocco del sistema informatico centrale e il
perdurare della pesante crisi in centinaia di uffici postali su tutto il
territorio nazionale, ci impongono di sottolineare quanto grave e superficiale
sia stato il comportamento di Poste Italiane nei confronti della propria
clientela e dei lavoratori.
Il crash del sistema,
aggravato dalla concomitanza festiva e dalle difficoltà d’implementazione (da
noi più volte segnalate) ha mostrato tutta la debolezza di un sistema che non
ha previsto nessun piano di emergenza per garantire ai cittadini i servizi
essenziali come la riscossione delle pensioni o i pagamenti entro le scadenze
del mese, con grosse ripercussioni sulla vita di tante famiglie.
Queste ultime non
sono state neanche correttamente informate circa quanto stava accadendo, dal
momento che le uniche dichiarazioni rilasciate alla stampa dall’azienda
andavano sempre in direzione di un percorso di normalizzazione.
L’azienda aveva e ha
invece il dovere di comunicare l’esatta dimensione del problema, dando
informazioni dettagliate alla propria clientela, che si è trovata invece
disorientata e spesso in grande difficoltà (ricordiamo che in questi giorni
andavano pagate le pensioni INPS, che difficilmente superano i 500,00 euro
mensili!).
In situazioni del
genere, la comunicazione diventa prioritaria, anche perché le lavoratrici e i
Lavoratori di Poste Italiane non devono essere lasciati da soli da un Azienda
incapace di diramare un semplice comunicato stampa liberandoli dal ruolo di
parafulmine della clientela.
In tutto questo caos,
infatti, le lavoratrici e i lavoratori di Poste italiane sono stati
encomiabili, hanno sopportato lo stress accumulato sapendo di non essere
responsabili di quello che stava accadendo e nonostante tutto, si sono
interfacciati con tutta la clientela cercando nei limiti del possibile di
fornire un servizio “normale”.
Inoltre riteniamo che
il vero punto di debolezza di tutta questa situazione non sia imputabile solo
ad una coincidenza di circostanze sfavorevoli (il crash, la festività, etc.),
perché a queste e ad altre situazioni di emergenza si può e si deve far fronte
dotandosi di un piano operativo alternativo.
Questo chiediamo
all’azienda, un piano di emergenza da attivare in modo duraturo e risolutivo in
caso di un nuovo guasto, affinché non avvengano più disastri di questa natura,
anche per evitare che si deteriori ulteriormente il rapporto con il cliente.
<A
NAME="18222011slc">18-2-2011</A>
Problemi
con la consegna della corrispondenza in Molise
Il Contratto di
Programma siglato dall’AD di Poste Italiane e il Ministro dello Sviluppo
Economico Paolo Romani, trasmesso al CIPE per la necessaria autorizzazione e
che regolerà i rapporti tra lo Stato Italiano e la Società Poste, contiene elementi estremamente negativi per
il servizio postale italiano e per il
pieno esercizio del diritto di ricevere quotidianamente la corrispondenza per
la stragrande maggioranza dei cittadini molisani.
Il Contratto di
Programma che entrerà in vigore a breve prevede la possibilità “di effettuare
il recapito della corrispondenza a giorni alterni in tutte le aree geografiche
o ambiti territoriali con una densità inferiore a 200 abitanti / kmq e comunque
fino ad un massimo di un ottavo della popolazione nazionale”.
Il testo contiene
inoltre anche la possibilità per Poste Italiane di “ridefinire la propria
articolazione base del servizio secondo parametri più economici concordando
eventualmente con le autorità locali una presenza più articolata nelle singole
aree territoriali, i cui costi non siano a carico della Società stessa”.
Tutto ciò determinerà
un impatto negativo per circa 10 milioni di persone in tutto il Paese, che
riceveranno la posta (quotidiani inclusi) a giorni alterni e produrrà pesanti
ricadute per i lavoratori dei servizi postali con altri 4.000 esuberi da aggiungere ai 6.000 ancora da gestire dopo il sofferto accordo di
riorganizzazione del luglio scorso.
Viene così ribaltato
lo spirito della Direttiva europea 2008/6/CE che prevede l’erogazione del
servizio di recapito della
corrispondenza garantita a tutti i cittadini per almeno 5 giorni a settimana.
Verranno,
inevitabilmente, messi in difficoltà quei piccoli comuni e le loro
amministrazioni che non potranno farsi carico, per ovvie difficoltà di
bilancio, della quota parte dei costi per garantire la piena fruibilità del
servizio postale ai loro cittadini, compresa l’apertura degli uffici postali
tutti i giorni della settimana.
Come SLC – CGIL
chiederemo a Cisl e Uil di categoria ed
ai cittadini della nostra Regione di contrastare insieme queste scelte che
riducono ancora una volta, pesantemente,
la qualità del servizio postale nelle aree più svantaggiate del Paese e
che determinano insieme alla perdita dei
posti di lavoro anche una riduzione dei diritti di cittadinanza.
Luigi Russo
Segretario Generale SLC Molise
5-8-2010
SERVIZI POSTALI IN MOLISE QUALE FUTURO?
L’accordo
sottoscritto il 27 luglio scorso tra Poste Italiane Spa e Organizzazioni
Sindacali di categoria, in parte già partecipato agli organi di stampa
regionali da qualche sigla sindacale in maniera parziale, merita da parte
della SLC – CGIL una riflessione e
qualche precisazione senza polemica alcuna
sugli effetti e le ricadute che l’accordo in questione produrrà nel
nostro territorio regionale.
L’accordo
che dovrà trovare, nel prossimo mese di
settembre, il consenso dei lavoratori del settore attraverso assemblee nei
luoghi di lavoro e dovrà ratificare la salvaguardia dell’occupazione in azienda
e la gestione delle 5.850 eccedenze.
Ancora
una volta, con la sottoscrizione di questo nuovo accordo, il sindacato si
pone di fronte alla imminente
liberalizzazione del settore postale con un elevato senso di responsabilità, che consentirà alla Società Poste
Italiane di perseguire il rilancio e la
competitività attraverso la riorganizzazione della rete dei servizi postali.
La nuova
organizzazione del lavoro prevede la
consegna della corrispondenza su 5
giorni a settimana, escluso il sabato.
Nei
capoluoghi di provincia viene istituita una nuova articolazione di servizio che
avrà il compito di garantire nelle ore pomeridiane dal lunedì al venerdì e
nella mattina del sabato il recapito per prodotti e servizi dedicati.
Poste
Italiane sarà quindi nelle condizioni di poter avere, già nel prossimo autunno,
una rete più efficace ed efficiente per fornire una maggiore quantità di servizi
con un elevato standard di qualità.
L’accordo
non è a costo zero: le 5.850 eccedenze di personale, che la nuova
organizzazione del lavoro prevede, saranno in parte ricollocate all’interno
dell’azienda e andranno a rinforzare il presidio nella rete della sportelleria
ed in parte gestite con modalità di
esodi incentivati e con il fondo di solidarietà.
Nel
Molise la gestione delle eccedenze occupazionali dovrà avvenire con specifico accordo da definire a livello
territoriale entro il prossimo mese di settembre e interesserà i seguenti
esuberi di personale già quantificati e non modificabili dalla trattativa regionale:
Lavorazioni
interne di Campobasso CPO - 16 unità
Lavorazioni
interne del CLR Isernia - 11 unità
Addetti
al recapito della provincia di Campobasso - 17 unità
Addetti
al recapito della provincia di Isernia -
9 unità
per un
totale di 53 esuberi.
L’eventuale
accordo regionale dovrà regolamentare inoltre, gli orari di lavoro del
personale, l’ampiezza delle pause e la condivisione degli immobili con la
divisione Mercato Privati.
La nuova
organizzazione prevede anche l’introduzione del recapito pomeridiano nei due capoluoghi di provincia e nella città
di Termoli destinato ad utilizzare nr. 8
unità complessive e comprenderà anche il servizio di notificazione.
Con
l’utilizzo di questa nuova articolazione di servizio il saldo negativo
esuberi/eccedenze nella nostra
regione si attesta a – 45 unità, che ripartite per provincia ed ambiti
organizzativi saranno oggetto di esodi incentivati, di utilizzo del Fondo di
solidarietà e di trasformazioni di
contratti da Full Time a Part Time.
Per
tutte le restanti eccedenze, rinvenienti dai processi di riorganizzazione dei
servizi postali, l’Azienda favorirà un processo di riqualificazione
professionale attraverso la mobilità di persone verso gli Uffici Postali
(servizi di sportello).
Con quest’accordo
il sindacato ha dimostrato che altre strade sono percorribili oltre alla logica
del licenziamento facile, dell’utilizzo della mobilità indiscriminata, del
ricorso sistematico agli ammortizzatori sociali.
E’ possibile, e questo accordo lo conferma,
utilizzare altre soluzioni, più rispettose dei bisogni e dei diritti delle
persone quando si affrontano pesanti ma
inevitabili riorganizzazioni aziendali.
Adesso
spetta a Poste Italiane e Governo fare
la propria parte, noi vigileremo affinchè
quanto sottoscritto al tavolo nazionale non venga stravolto e che le
opportunità di salvaguardia del sistema postale italiano contenute nell’accordo
non vengano vanificate magari
utilizzando impropriamente il Bancoposta per fare altro.
Il Segretario Regionale SLC - CGIL
Luigi Russo